Articolo Il mondo animale Diritti degli animali
Stop alla vivisezione! Mancano poche firme per dire “no” alla sperimentazione animale! freccedomenica 20 ottobre 2013      


Di tutti i crimini neri che l'uomo commette contro Dio ed il Creato, la vivisezione è il più nero.” (Mahatma Gandhi). Sulla validità o meno della sperimentazione sugli animali si è dissertato e si continua a discutere tuttora, schierando, da un lato, i sostenitori dell’utilità e dell’essenzialità della vivisezione e, dall’altro, coloro che combattono e protestano affinché questa pratica sia definitivamente abbandonata in favore di prassi non cruente e dell’utilizzo dei cosiddetti “metodi alternativi”.

La battaglia pro e contro vivisezione si combatte a suon di eminenti pareri, schierando non solo l’opinione pubblica e il privato cittadino, ma anche e, soprattutto, studiosi, medici, ricercatori….insomma, esperti della materia. Certo è che, e questo credo sia indiscutibile e vada oltre i dibattiti che costellano la sperimentazione scientifica sugli animali, la sofferenza e il sacrificio di milioni di questi ultimi (tra cani, gatti, roditori, primati, uccelli, maiali, pesci, ecc.) non lascia indifferente il pensare comune! Lo dimostra il fatto che, soprattutto in questi ultimi anni, la maggior parte della popolazione italiana ed europea si sta schierando a favore dell’abolizione della sperimentazione animale, anche grazie ad una diffusa e ben organizzata campagna anti-vivisezione che da anni si impegna a sensibilizzare la gente.

Sensibilizzazione che avviene non soltanto portando alla luce le svariate aberrazioni che avvengono all’interno dei laboratori di ricerca, ma anche in tutto l’indotto che riguarda la sperimentazione animale, non per ultimo lo stato di detenzione e gestione dei numerosissimi cani degli allevamenti destinati alla sperimentazione clinica. Come non ricordare il recentissimo caso dei cani beagle dell’allevamento di Green Hill di Montichiari (Brescia), sequestrato dal Corpo Forestale dello Stato il 18 luglio 2012 ….allevamento di cani destinati ai laboratori!

Lo scalpore che fecero lo scorso anno la protesta degli animalisti (scesi in piazza per puntare i riflettori sui diritti dei cani allevati per la sperimentazione clinica), le vicende giudiziarie legate allo stabilimento di Green Hill, il primo sequestro probatorio convalidato dal Tribunale del riesame, la custodia giudiziaria (che ha messo in salvo tutti i cani presenti all’interno della struttura) e, infine, il sequestro preventivo (annullato dal riesame, ma ripristinato dalla Cassazione) hanno ampliato a macchia d’olio l’interesse per il tema della vivisezione, dando vita ad un’inarrestabile protesta e volontà di bandire definitivamente questa barbara pratica, andando oltre alle proteste di piazza, ma iniziando a rivolgersi, a livello europeo, agli stati membri affinché si arrivi a considerare la sperimentazione animale come una pratica contraria all’Articolo 13 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea: “L'Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze e del benessere degli animali in quanto esseri senzienti".

Per convogliare l’attenzione sul tema, è stata portata avanti un’iniziativa, a livello europeo, denominata STOP VIVISECTION, nata in conseguenza delle accese proteste successive all’approvazione della direttiva 2010/63/UE (“per la protezione degli animali utilizzati a scopi scientifici”), direttiva che, purtroppo, NON ha iniziato il percorso di abolizione della sperimentazione animale (come previsto dai trattati europei che tengono conto delle esigenze e del benessere degli animali in quanto esseri senzienti). L’iniziativa STOP VIVISECTION ha preso forma in una raccolta firme a livello europeo per dire NO alla sperimentazione animale! Raccolta firme che deve arrivare necessariamente a contare un numero minimo di 1.000.000 di firmatari.

In tal modo la Commissione Europea è obbligata ad analizzare le richieste dei cittadini entro 3 mesi dal deposito delle firme necessarie, organizzando un’audizione pubblica del comitato organizzatore e predisponendo, in seguito, una comunicazione in cui spiega in che maniera intende intervenire. E’ un modo concreto per far sentire la nostra voce, come cittadini europei, e avere un peso all’interno dell’attività legislativa dell’Unione Europea. Mancano veramente poche firme per arrivare al traguardo di 1 milione di adesioni! Abbiamo tempo fino al 1° Novembre 2013 per far sentire la nostra voce, per dare voce a chi non ne ha, per far sì che i diritti, la vita e il benessere dei milioni di animali ogni anno sacrificati in nome di una scienza obsoleta, vengano finalmente presi in considerazione!

Diciamo NO alla vivisezione
, diciamo SI ad una scienza scevra dal sacrificio e dalla sofferenza di animali innocenti! Per firmare a favore dell’abolizione della sperimentazione animale e per la scelta dei metodi alternativi ad essa, collegati al sito www.stopvivisection.eu/it ! E dillo anche ai tuoi amici ...velocemente … una firma in più può fare la differenza per milioni di animali! Per approfondimenti: www.stopvivisection.eu/it, www.novivisezione.org, www.leal.it, www.lav.it ©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica  Innominati - vedi tutti gli articoli di Veronica  Innominati



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Di tutti i crimini neri che l'uomo commette contro Dio ed il Creato, la vivisezione è il più nero.” (Mahatma Gandhi). Sulla validità o meno della sperimentazione sugli animali si è dissertato e si continua a discutere tuttora, schierando, da un lato, i sostenitori dell’utilità e dell’essenzialità della vivisezione e, dall’altro, coloro che combattono e protestano affinché questa pratica sia definitivamente abbandonata in favore di prassi non cruente e dell’utilizzo dei cosiddetti “metodi alternativi”.

La battaglia pro e contro vivisezione si combatte a suon di eminenti pareri, schierando non solo l’opinione pubblica e il privato cittadino, ma anche e, soprattutto, studiosi, medici, ricercatori….insomma, esperti della materia. Certo è che, e questo credo sia indiscutibile e vada oltre i dibattiti che costellano la sperimentazione scientifica sugli animali, la sofferenza e il sacrificio di milioni di questi ultimi (tra cani, gatti, roditori, primati, uccelli, maiali, pesci, ecc.) non lascia indifferente il pensare comune! Lo dimostra il fatto che, soprattutto in questi ultimi anni, la maggior parte della popolazione italiana ed europea si sta schierando a favore dell’abolizione della sperimentazione animale, anche grazie ad una diffusa e ben organizzata campagna anti-vivisezione che da anni si impegna a sensibilizzare la gente.

Sensibilizzazione che avviene non soltanto portando alla luce le svariate aberrazioni che avvengono all’interno dei laboratori di ricerca, ma anche in tutto l’indotto che riguarda la sperimentazione animale, non per ultimo lo stato di detenzione e gestione dei numerosissimi cani degli allevamenti destinati alla sperimentazione clinica. Come non ricordare il recentissimo caso dei cani beagle dell’allevamento di Green Hill di Montichiari (Brescia), sequestrato dal Corpo Forestale dello Stato il 18 luglio 2012 ….allevamento di cani destinati ai laboratori!

Lo scalpore che fecero lo scorso anno la protesta degli animalisti (scesi in piazza per puntare i riflettori sui diritti dei cani allevati per la sperimentazione clinica), le vicende giudiziarie legate allo stabilimento di Green Hill, il primo sequestro probatorio convalidato dal Tribunale del riesame, la custodia giudiziaria (che ha messo in salvo tutti i cani presenti all’interno della struttura) e, infine, il sequestro preventivo (annullato dal riesame, ma ripristinato dalla Cassazione) hanno ampliato a macchia d’olio l’interesse per il tema della vivisezione, dando vita ad un’inarrestabile protesta e volontà di bandire definitivamente questa barbara pratica, andando oltre alle proteste di piazza, ma iniziando a rivolgersi, a livello europeo, agli stati membri affinché si arrivi a considerare la sperimentazione animale come una pratica contraria all’Articolo 13 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea: “L'Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze e del benessere degli animali in quanto esseri senzienti".

Per convogliare l’attenzione sul tema, è stata portata avanti un’iniziativa, a livello europeo, denominata STOP VIVISECTION, nata in conseguenza delle accese proteste successive all’approvazione della direttiva 2010/63/UE (“per la protezione degli animali utilizzati a scopi scientifici”), direttiva che, purtroppo, NON ha iniziato il percorso di abolizione della sperimentazione animale (come previsto dai trattati europei che tengono conto delle esigenze e del benessere degli animali in quanto esseri senzienti). L’iniziativa STOP VIVISECTION ha preso forma in una raccolta firme a livello europeo per dire NO alla sperimentazione animale! Raccolta firme che deve arrivare necessariamente a contare un numero minimo di 1.000.000 di firmatari.

In tal modo la Commissione Europea è obbligata ad analizzare le richieste dei cittadini entro 3 mesi dal deposito delle firme necessarie, organizzando un’audizione pubblica del comitato organizzatore e predisponendo, in seguito, una comunicazione in cui spiega in che maniera intende intervenire. E’ un modo concreto per far sentire la nostra voce, come cittadini europei, e avere un peso all’interno dell’attività legislativa dell’Unione Europea. Mancano veramente poche firme per arrivare al traguardo di 1 milione di adesioni! Abbiamo tempo fino al 1° Novembre 2013 per far sentire la nostra voce, per dare voce a chi non ne ha, per far sì che i diritti, la vita e il benessere dei milioni di animali ogni anno sacrificati in nome di una scienza obsoleta, vengano finalmente presi in considerazione!

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